A 30 anni dalla Convenzione Unicef Potenza ascolta i piccoli della scuola primaria “ T. Trotta” di Potenza.

Mario Coviello
3 min readMay 15, 2021

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“Finalmente usciamo”…. esclamano le maestre Maria, che ho organizzato gli incontri con l’Unicef, e Raffaella quando mettono piede fuori dalla scuola, alle nove di sabato 15 maggio 2021, con i loro piccoli di prima A della scuola primaria “A. Trotta” dell’Istituto Comprensivo “ Lorenzo Milani” di Potenza diretto dalla professoressa Marcella Marsico. E Valentino, Chiara, Melissa, Lara, Fabiana, Maria, Michele, Federico e Francesco in fila, ordinati, respirano l’aria frizzante del mattino in Via Bramante, e puntano verso la palestra che si trova a due passi e che per la prima volta varcano. All’interno una quindicina di sedie in cerchio e un tavolo rosso che copro subito con l’azzurro dell’Unicef. Con me Veronica Lavecchia del servizio civile che mi aiuta e scatta le foto necessarie a documentare i due incontri della mattinata.

Il 27 maggio 1991, l’Italia compie un passo fondamentale per il rispetto e l’attenzione verso i più piccoli: firma la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Trent’anni dopo il modo migliore per comunicare i diritti della Convenzione Onu per noi del Comitato Provinciale Unicef di Potenza è quello di tornare finalmente nelle scuole in presenza e con “Il cerchio delle emozioni” della proposta educativa di Scuola Amica Unicef “ Non perdiamoci di vista” raccontare i bambini, questi di prima elementare, così provati dalla pandemia, e ascoltare le loro paure e le loro gioie, i loro affetti. E i peluche, il carillon, Hulk, i lego, il camion enorme, il quaderno con i disegni dei manga, accarezzati e abbracciati aiutano per parlare della paura del buio, dei ragni, dei serpenti. E poi ci sono, cani, gatti, fratellini e sorelline che fanno i dispetti e papà e mamma che giocano a nascondino e soprattutto abbracciano, baciano, fanno le coccole. E consegno la scatola con le storie della pigotta, la bambola di pezza dell’Unicef che porta medicine, costruisce case, scuole per i bambini poveri e il salvadanaio della Pimpa e chiedo ai bambini di dare una mano per vaccinare con la campagna Covax milioni di persone in Africa e in Asia.

Alle 10,00 , con le maestre Lisa e Antonella. tocca alla prima B e Vincenzo, Giuseppe Gabriele, FrancescoP., Francesco L. , Michela, AnnaNives, Mariantonietta, Samuele e Clelia con i loro cappottini colorati, in fila indiana e con i loro giocattoli in mano entrano nella palestra. L’atmosfera magica si ricrea piano, piano perché cominciano prima i grandi a raccontare di cartoline ricevute da posti lontani, di viaggi, di giocattoli regalati da infermieri a bambine coraggiose, di figli che vivono lontani. E subito dopo i piccoli raccontano di nonni che abitano accanto e sono sempre pronti e disponibili con racconti, pasta di casa, sugo buono. E poi ci sono anche questa volta i peluche, una macchinina che corre a razzo, uno yoyo che luccica quando vola nell’aria. Con i loro racconti timidi i bambini chiedono a noi grandi il rispetto, l’ascolto, la cura. Non si è mai troppo piccoli (o troppo grandi) per imparare a vivere in un mondo migliore e noi dell’Unicef non potevamo immaginare un modo più adeguato per celebrare i trent’anni della Convenzione, se non raccontandola con le parole e i giocattoli dei bambini.

Potenza 15 maggio 2021

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Mario Coviello
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Written by Mario Coviello

Dirigente Scolastico in pensione e Presidente del Comitato Provinciale di Potenza dell’Unicef. Racconto quello che faccio e che vedo. Leggo passeggiando.

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