Bella con il Comitato Provinciale Unicef di Potenza racconta fiabe per salvare i bambini più poveri.
“C’era una volta una dolce bimbetta; solo a vederla le volevan tutti bene, e specialmente la nonna che non sapeva più che cosa regalarle. Una volta le regalò un cappuccetto di velluto rosso, e poiché…..”
“Una volta, in inverno inoltrato, mentre i fiocchi di neve cadevano dal cielo come piume, una regina cuciva seduta accanto a una finestra dalla cornice d’ebano. E, mentre cuciva e alzava gli occhi per guardare la neve, si punse un dito e tre gocce di sangue caddero nella neve.”
“La moglie di un ricco si ammalò e, quando sentì avvicinarsi la fine, chiamò al capezzale la sua unica figlioletta e le disse: “Sii sempre docile e buona, così il buon Dio ti aiuterà e io ti guarderò dal cielo e ti sarò vicina.” Poi chiuse gli occhi e morì…”
Così cominciano le tre fiabe dei fratelli Grimm, Cappuccetto rosso, Biancaneve e Cenerentola, e, leggendo ora l’inizio di queste tre storie, ognuno di noi è tornato alla sua infanzia, alla mamma, al papà, alla nonna, alla maestra che raccontavano queste storie che non ci stancavamo mai di ascoltare. Torniamo ai cartoni animati, ai film di Disney e recuperiamo calore e speranza, dopo due anni di questa pandemia che ha sconvolto la nostra vita.
Cappuccetto rosso, Biancaneve, Cenerentola, La bella addormentata nel bosco con Pinocchio tornano a vivere a Bella, in provincia di Potenza in queste giornate d’agosto, in piazza Plebiscito perché Caterina Colacchio con il figlio Marco Carlucci e Titina Alvino, volontarie del Comitato Unicef di Potenza, hanno creato questi personaggi, ispirandosi alle pigotte, le bambole di pezza dell’Unicef che, adottate da persone generose, salvano la vita di milioni di bambini nel mondo con vaccinazioni, cibo, istruzione.
Il giudice Pio Ferrone ha messo gratuitamente a disposizione un suo ampio locale che le volontarie hanno pulito e arredato con i tavoli e le sedie dell’Associazione Filemone, del Circolo dei pensionati, dei bar Aliano e Gulliver.
E piccoli e grandi si fermano davanti alla grande vetrina che ha il colore azzurro dell’Unicef e rivivono le emozioni dell’infanzia: “C’erano una volta un Re e una Regina che erano disperati di non avere figli, ma tanto disperati da non potersi dir quanto. Andavano tutti gli anni ai bagni, ora qui ora là: voti, pellegrinaggi; vollero provarle tutte, ma nulla giovava.
Entrando, ammirano i personaggi delle fiabe, le pigotte, e i tanti gadget dell’Unicef. Si fermano a leggere alle pareti i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, sanciti dalla Convenzione Internazionale dell’Onu che nel 2020 ha celebrato i suoi trent’anni dalla ratifica.
E molti danno il loro contributo che aiuterà l’Unicef nella campagna Covax che assicura le vaccinazioni contro il covid ai bambini più poveri del mondo.
“ — C’era una volta… — Un re! — diranno subito i miei piccoli lettori. — No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno. Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d’inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze…..
Il racconto di una fiaba prima di dormire è stato per ciascuno di noi un rituale che ci ha aiutato da bambini nel delicato passaggio dalla veglia al sonno. È una fase molto particolare della giornata, in cui la maggior parte dei bambini sperimenta la paura dell’abbandono e quella del distacco dai genitori. Di fronte a queste difficoltà, le cure più importanti sono le coccole e le rassicurazioni dei genitori. La fiaba rappresenta un chiaro messaggio d’amore: “ci sono”, “mi sto prendendo cura di te…..”.
Continuiamo a raccontare, ascoltare, immaginare storie per rimanere bambini per sempre.
Bella 5 agosto 2021.