Credere in se stessi.

Con UNICEF Potenza le ragazze e i ragazzi di due classi della scuola media di Muro Lucano chiedono ascolto e partecipazione.

Mario Coviello
3 min readDec 16, 2021

Grazie alla professoressa Sabrina Fezzuoglio ho finalmente, dopo quasi due anni, la possibilità di incontrare in presenza , come presidente del Comitato provinciale UNICEF di Potenza, la seconda e la terza B della scuola media di Muro Lucano. Con emozione sono tornato in una scuola nella quale ho insegnato agli inizi della mia lunga carriera scolastica e ho salutato con affetto le bidelle che mi hanno accolto all’ingresso chiamandomi preside, perché per due anni sono stato direttore didattico qui e conservo ricordi molto cari di questa mia esperienza.

Con Sabrina entro nella sala professori, le consegno le idee regalo natalizie UNICEF della campagna per combattere la malnutrizione infantile ed entro con lei in un’aula ampia, piena di banchi monoposto, che mi offre una veduta mozzafiato di Muro Lucano, inondata dal sole del primo mattino.

La terza B

Le ragazze e i ragazzi entrano alla spicciolata, è la prima ora, e cominciamo a conoscerci. Presento l’ UNICEF e la sua missione e chiedo di parlarmi delle loro scelte dopo la terza media. Come sempre, raccontare se stessi in pubblico non è semplice, e, dopo i primi momenti di imbarazzo, i più spigliati incominciano a parlare del loro futuro. Miriam vuole studiare e viaggiare, partecipando all’Erasmus, la sua amica vuole diventare criminologa ed è consapevole che dovrà studiare giurisprudenza e psicologia, e il primo ragazzo che interviene vuole studiare economia finanziaria e dirigere una banca. Alcuni mi rispondono che ancora non hanno scelto a quale scuola media superiore iscriversi e non sanno cosa vogliono “diventare da grandi”. E un’altra ragazza confessa che “per decidere il proprio futuro bisogna credere in se stessi e la cosa non è molto semplice”.Li sprono a coltivare i propri talenti, a credere in se stessi, a ragionare con la propria testa.

Il nostro incontro ha per titolo “ I nostri cuori battono ancora “ e un video UNICEF li fa incontrare con adolescenti come loro, siriani che da dieci anni vivono in un paese in guerra e cantano “ Abbiamo diritto al nostro futuro”, colorando le macerie delle loro case bombardate con i colori dell’arcobaleno.E subito dopo, tutta la classe adotta “ Un pigotto” che chiamano Federico, perché ho spiegato che con 20 euro possono salvare la vita di un bambino che sta morendo di fame. E le pillole per rendere l’acqua potabile, la zanzariera, il centimetro per misurare il polso dei piccoli, le vitamine, l’alimento energetico plumpinut che mostro, rendono le mie parole più efficaci.

La seconda B

La seconda è meno numerosa e Luigi, Francesca mi riconoscono. Sono stato con loro quando frequentavano la scuola primaria e, a terra, in cerchio, nel grande salone che in questo momento è utilizzato dagli uffici di segreteria, abbiamo raccontato le nostre gioie, le coccole dei genitori, la paura del buio, dei serpenti, dei ragni. Chiarisco che sono un volontario e chiedo se conoscono a Muro associazioni di volontariato e mi citano l’AVIS, L’UNITALSI,la Caritas, e affermano che “ è bello aiutare gli altri”. Anche qui parliamo di futuro e future dottoresse, estetiste, calciatori, campioni di motocross, ma anche molti “ non lo so”, si presentano alla ribalta. Parliamo di identità di genere e del rapporto nella classe fra maschi e femmine. Con i video dell’UNICEF chiedo aiuto per la campagna per combattere il covid, vaccinando i bambini dei paesi più poveri e Francesca chiede il permesso e va prendere tre euro dalla tasca del giubotto e li consegna alla professoressa. La classe adotta una pigotta e così fa anche la professoressa che è stata in classe con noi. Felice li saluto.

Ragazze e ragazzi, alla prossima.

Muro Lucano 15 dicembre 2021

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Mario Coviello
Mario Coviello

Written by Mario Coviello

Dirigente Scolastico in pensione e Presidente del Comitato Provinciale di Potenza dell’Unicef. Racconto quello che faccio e che vedo. Leggo passeggiando.

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