Il cammino sinodale della Chiesa di Bella. (4)

Due testimonianze oggi ci aiutano a proseguire nel cammino sinodale.

Mario Coviello
3 min readFeb 21, 2022

Il documento preparatorio del cammino sinodale propone

“Dieci nuclei tematici da approfondire .

Per aiutare a far emergere le esperienze e a contribuire in maniera più ricca alla consultazione, indichiamo qui di seguito anche dieci nuclei tematici che articolano diverse sfaccettature della “sinodalità vissuta”. Andranno adattati ai diversi contesti locali, e di volta in volta integrati, esplicitati, semplificati, approfonditi, prestando particolare attenzione a chi ha più difficoltà a partecipare e rispondere: il Vademecum che accompagna questo Documento Preparatorio offre al riguardo strumenti, percorsi e suggerimenti perché i diversi nuclei di domande ispirino concretamente momenti di preghiera, formazione, riflessione e scambio.”

Il sesto nucleo tematico di riflessione è il seguente :

“VI. DIALOGARE NELLA CHIESA E NELLA SOCIETÀ

Il dialogo è un cammino di perseveranza, che comprende anche silenzi e sofferenze, ma capace di raccogliere l’esperienza delle persone e dei popoli. Quali sono i luoghi e le modalità di dialogo all’interno della nostra Chiesa particolare? Come vengono affrontate le divergenze di visione, i conflitti, le difficoltà? Come promuoviamo la collaborazione con le Diocesi vicine, con e tra le comunità religiose presenti sul territorio, con e tra associazioni e movimenti laicali, ecc.? Quali esperienze di dialogo e di impegno condiviso portiamo avanti con credenti di altre religioni e con chi non crede? Come la Chiesa dialoga e impara da altre istanze della società: il mondo della politica, dell’economia, della cultura, la società civile, i poveri…?”

Su questo nucleo offre a tutti noi il suo contributo D.

“Dialogare o conversare ; è importante fare amicizia con le persone, parlare, farsi capire e comprendere anche dagli altri. Dobbiamo saper ascoltare cose piacevoli, ma anche quelle non gradite. Le persone hanno bisogno di esprimersi come possono e come sanno, sia per crescere culturalmente e per crescere anche nella cultura cristiana. Collaborando, si vive più tranquilli, specialmente in famiglia. I genitori sono i primi maestri dei loro figli, insegnano i valori della vita eterna, perché i figli possano camminare sulle loro orme. I genitori devono trasmettere ai figli valori spirituali per capire che l’uomo ha un cuore, come ha detto Gesù “ Ama il tuo prossimo come te stesso”. Bisogna amare chi è meno fortunato di noi in questo mondo. Nessuno riesce appieno a seguire il comandamento d’amore di Gesù ma anche quel poco che riusciamo a fare è importante.

La chiesa può imparare anche dalla politica perché Chiesa e Stato devono camminare insieme, collaborare nella vita culturale e nel mondo del lavoro, con tanta pazienza e intelligenza. Non dobbiamo allontanare da noi le persone che professano religioni diverse dalla nostra e dobbiamo dialogare anche con chi dice di non credere, rispettare le idee degli altri.

Lasciamoci guidare da Gesù nostro fratello maggiore e viviamo sempre in sintonia con Lui, così un giorno Egli ci porterà nel salotto di Dio che è il Paradiso.”

E’ anche giunta la testimonianza di C

“ Io e mia sorella, fin da piccole, siamo state educate nella fede.Abbiamo sempre frequentato l’oratorio salesiano.Tutte le sere, con la nonna paterna, partecipavamo ai vespri ( in latino) e alla recita del rosario.Quando le suore hanno lasciato il nostro paese, ci siamo rese conto che bambini e ragazzi sarebbero rimasti in balìa delle onde.

Cosi, insieme ad altri giovani, abbiamo deciso di aiutare il nostro amato parroco Don Peppino a continuare l’educazione religiosa per i ragazzi e di dare una mano in parrocchia. Siamo diventate così catechiste e anche “ cantanti” animando la messa dei bambini e non solo.

Abbiamo portato la nostra testimonianza cristiana nel nostro luogo di lavoro, cercando di insegnare ai nostri alunni il rispetto della “persona”, dei deboli, dei “diversi”. Anche in famiglia abbiamo cercato di mettere in pratica il nostro cristianesimo occupandoci dei nonni e degli zii, ormai avanti negli anni, attraverso l’accudimento costante e l’ amore.

Oggi continuiamo a mettere in pratica la parola partecipando alle funzioni religiose e dando testimonianza attraverso l’esempio.

I cristiani devono dare forza alla “parola” e praticare alcune virtù come l’umiltà, la modestia, la gentilezza, l’empatia e il perdono.”

Bella 20 febbraio 2022.

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Mario Coviello
Mario Coviello

Written by Mario Coviello

Dirigente Scolastico in pensione e Presidente del Comitato Provinciale di Potenza dell’Unicef. Racconto quello che faccio e che vedo. Leggo passeggiando.

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