Non si può ferire con un like.
Il presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza premia Myriam Emanuela Manfredi di Acerenza per il suo disegno contro il cyberbullismo.
Non è semplice da Bella arrivare ad Acerenza. Da Potenza, lasciata la Basentana, bisogna inerpicarsi e salire e scendere, tra tornanti , boschi, pale eoliche e una strada provinciale che definire sconnessa è un’eufemismo.
La giornata per fortuna è splendida. Un sole caldo fa risplendere gli alberi in fiore e il cielo di Cancellara è solcato da falconi che fanno da corona al castello. Più oltre Acerenza ti accoglie con la sua diga e il centro storico, la cattedrale, il museo diocesano, una bellezza incomparabile.
Arrivo alla scuola elementare e media di Acerenza prima delle 9,00.La dirigente scolastica Eugenia Tedesco mi ha ha autorizzato e grazie alla coordinatrice della scuola elementare Caterina Pomponio, le docenti di quarta Tessolon Lucia e Angela Pietragalla hanno già preparato con i ragazzi le sedie. La Lim è funzionante e la pennetta trasferisce sul grande schermo le immagini del docufilm “ SottoPelle” di Giuseppe Russo che racconta gli immigrati ospiti a Tito della cooperativa “ La Mimosa” e a Rionero dell’ Associazione ARCI.
Dispongo le foto in bianco e nero di Vittorio Onorato dei protagonisti, si sistemano gli alunni di terza e quinta con le insegnanti Angela Gazzaneo,Ida Palombo e Stefania Petrone, e subito la curiosità si accende.Si accenna a torture,viaggi nel deserto e nel mare. Incontri con i terroristi, frustate e “armi come cellulari”.
Segue la visione del film. Tutti con il fiato sospeso per conoscere la storia del piccolo Junior, della piccola Aisha e dei loro genitori. Poi tante domande, impressioni, grande partecipazione.
Un veloce ringraziamento per la somma donata per le campagna Unicef #Tutti a scuola e scendo al piano inferiore per incontrare la scuola media.
Anche la coordinatrice della scuola media Anna Maria Fortunato ha predisposto le sedie nell’aula di terza media e Giuseppe, un alunno disponibile,mi aiuta con la Lim e la pennetta.
Prima di tutto ringrazio Miryam Emanuela Manfredi, una dolce alunna di terza media che, guidata dalla professoressa di educazione artistica Battistina Sinisi, ha illustrato con il disegno “ Non si può ferire con un like” il calendario dell’Unicef Regionale di Basilicata 2019 sul bullismo e il cyberbullismo. A Myriam consegno una copia del calendario che ho anche trovato con piacere sulla cattedra dell’aula e ricorda che dobbiamo essere noi padroni dei cellulari e non farci “usare” da loro.
Anche qui uso le foto per introdurre la visione del documentario. E le frasi “ Io non ho paura della morte perchè ho perso tutti i miei cari..” …” Ho insegnato ai miei figli ad amare gli altri come fratelli come insegna la Bibbia…” colpiscono e fanno pensare.
Nei successivi cinquanta minuti non si sente volare una mosca e il dibattito è ricco e interessante. Chiara commenta lo stupro che Queen ha il coraggio di raccontare. Riflettiamo sulla frase di Mamadou “ Il sogno è come un bambino e se un bambino lo lascio sul letto e non gli do da mangiare il bambino muore.” E mi raccontano il loro sogno: Giuseppe vuole fare il dottore, qualcuno la cantante. E ancora la biologa, il pompiere, il calciatore. E riflettiamo sul fatto che i sogni per realizzarsi hanno bisogno di impegno, studio, sacrifici. Con Davide, che vuole fare l’attore, una discussione accesa sul razzismo e sull’inquinamento e la distruzione del pianeta. “ Non si può fare niente..” “ E’ tutto inutile, che posso fare io solo ?..”
E parliamo di Greta Tunberg, la ragazza svedese di 15 anni che è partita da sola con la sua protesta e venerdì scorso è riuscita a far scendere nelle piazze di tutto il mondo milioni di ragazzi e ragazze al grido “Non c’è più tempo.Salviamo il nostro pianeta.”
La professoressa Antonia Saluzzi della seconda media, a nome dei suoi ragazzi, mi consegna una bella cifra per la campagna Unicef #Tutti a scuola, che garantisce l’istruzione ai bambini e ai ragazzi che vivono in Siria e da sette anni sono tormentati dalla guerra.Anche gli altri ragazzi mi consegnano il loro contributo. Li ringrazio e li saluto.
La strada per tornare a casa a Bella rimane lunga, ma il sole dei ragazzi di Acerenza e dei loro docenti è con me.
Bella 18 marzo 2019