Raccontare storie per costruire ponti. (Anno secondo ) (15)
Carmela Giuzio e la frittata grossa della mattina di Pasqua.
“ Ho ricordi molti belli dei giorni di Pasqua della mia infanzia. Avevamo poco e quello che avevamo ci bastava. Mamma mia il giorno di Pasqua preparava una grossa frittata con peperoni, cipolle, salame perché i miei fratelli ci tenevano tanto. “ Mamma, risparmia le uova, non fare solo biscotti, lo sai che vogliamo la frittata..” dicevamo sempre prima di Pasqua. La mattina di Pasqua, alle nove, tutti insieme noi quattro figli, i nonni, tutti intorno alla tavola per gustare la frittata con il pane.
A Pasquetta andavamo con i nonni nelle nostre campagne con i panini, la focaccia, i biscotti. Mi ricordo che il giovedì santo si andava in chiesa per assistere a quelle belle funzioni, si facevano i “sepolcri”, era commovente quando entrava in chiesa la Madonna e c’era quella emozione, una cosa così curiosa, eravamo tutti tesi. Gesù a terra e tutti noi stavamo tutta la notte in chiesa con mamma mia che mi portava, si cantava. Era bellissimo. “
Antonietta e Carmela Laurino e le pentole di rame rossa da lucidare.
“ A Pasqua si raccoglievano mesi prima le uova e si mettevano nel grano. Con le uova preparavamo i biscotti, la focaccia rustica e quella dolce con ricotta, zucchero e limone. Con il vicinato ci aiutavamo e facevamo i dolci chi prima e chi dopo.Il giovedì santo ricordo la lavanda dei piedi con i ragazzini del paese che diventavano gli apostoli. Il venerdì santo si faceva la processione della Madonna vestita di nero. Durante la settimana santa si puliva la casa e tutti i giorni ricordo che dovevamo pulire tutti gli oggetti di rame rossa fino a quando non veniva il prete a benedire la casa, poi eravamo più libere.
Il pranzo di Pasqua si faceva con i nonni, gli zii. Mangiavamo pasta al forno, carne al sugo e agnello cotto con il forno di campagna .
Il giorno di Pasquetta andavamo insieme in campagna e ognuno portava qualcosa e mangiavamo. Questi ricordi sono molto belli. Oggi le tradizioni non si rispettano più. Il mondo in cui viviamo è cambiato. Prima non c’era niente, si viveva con niente e si stava benissimo. Adesso abbiamo tutto e non siamo mai contenti.
Tito 4 aprile 2022.