Raccontare storie per costruire ponti.(Anno secondo ). (7)

I ricordi di Annunziata Perrone “ Il panariello sfortunato “

Mario Coviello
3 min readMar 31, 2022

“ Ricordo che una volta mio padre mi ha impastato un bel panierino, decorato con tanti confettini colorati e lo abbiamo portato al forno per cuocerlo. Mia mamma con una cesta sulla testa piena di biscotti camminava avanti e io con l’involto del “panariello” in mano dietro di lei, attenta a dove mettevo i piedi. Andavamo al forno del Belvedere. Arrivate alla discesa inciampai e il panariello finì per terra. I pianti che ho ho fatto!!! Abbiamo cercato di rimediare alla meglio, comunque il mio dolce era rovinato. Lo abbiamo cotto con i biscotti, siamo rimaste tutta la notte nel forno e finalmente siamo tornate a casa. Nonostante il mio dispiacere abbiamo mangiato lo stesso il panierino e i confettini, era tutto molto buono.

Durante la quaresima, nel mio rione si recitava il rosario in casa di una signora che era tanto devota. I grandi seduti alle sedie, e noi piccolini per terra. Eravamo tantissimi. La casa era piena di maschi e femmine e tutti recitavano i Padre ostro e le Ave Maria.

Da piccola abitavo nei pressi della chiesa madre e il prete partiva dalla sacrestia con un chierichetto che portava un cestino per raccogliere le offerte, uova, salame, quello che uno poteva. La più piccola di casa andava a spiare sulla porta e diceva..” Sono arrivati a casa di quella…sono arrivati a casa di quell’altra…” Tutti in attesa mentre le campane suonavano e ci svegliavano e noi ci affrettavamo a completare le pulizie in casa perché tutto doveva essere in ordine per non fare una brutta figura. Era bellissimoil suono delle campane e noi tutte ad aspettare il prete che doveva arrivare. La casa era piccola una, massimo due stanze, e il prete non ci metteva molto a benedirla tutta.”

e di Nella Caraveta “ La Pasquetta al mare con la pioggia “

“ Io sono calabrese, di una zona di mare. Lì le tradizioni erano un poco diverse da quelle di Tito. Ricordo che la domenica delle Palme si faceva una grande processione e si portavano palme intrecciate. Si facevano i sepolcri che si portavano in chiesa e come dolci si preparavano delle bamboline con un uovo sodo sopra. Facevamo anche dei dolci con i confettini colorati . Usavamo nell’impasto i semi di sesamo.

Le tradizioni erano più o meno uguali a quelle di Tito. Si andava in chiesa, si puliva la casa almeno un mese prima, si preparava il pranzo di Pasqua. Cose semplici, una pastasciutta, agnello con le patate, cotto al forno e i taralli glassati.

A Pasquetta si preparava tutto..pasta al fornoe si andava sulla spiaggia. Ma puntualmente veniva a piovere e tornavamo a casa per mangiare quello che avevamo preparato. Pasqua per noi erano i vestiti leggeri, perché era una zona di mare. Ricordo che avevo fatto delle calze di lana all’uncinetto e non vedevo l’ora di indossarle. Aspettavo Pasqua per metterle e andare a passeggio con le amiche.”

Tito 21 marzo 2022

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Mario Coviello
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Written by Mario Coviello

Dirigente Scolastico in pensione e Presidente del Comitato Provinciale di Potenza dell’Unicef. Racconto quello che faccio e che vedo. Leggo passeggiando.

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