Raccontare storie per costruire ponti con #UNICEF Potenza. ( 29 ^ puntata )

Le donne dell’Associazione “ Donne 99 “ di Tito raccontano quando e come hanno conosciuto l’Unicef, che compie 75 anni.

Mario Coviello
6 min readNov 21, 2021

Sono Filomena Coronato, ho conosciuto l’UNICEF nel 1976, quando a Roma, da sposata, ero al mio primo anno d’insegnamento come maestra elementare. Facevamo a scuola la raccolta di fondi per le campagne UNICEF con i soldini dei bambini. Poi ho continuato anche quando mi sono trasferita a Tito, insegnando prima a Satriano e poi a Savoia, sempre con la raccolta fondi. Venendo poi a Tito, dal primo anno abbiamo fatto le pigotte e si faceva il mercatino durante il quale venivano “adottate” .Personalmente ho sempre contribuito versando con le telefonate e UNICEF due anni fa mi mandò anche una maglietta, per la somma versata in occasione della trasmissione televisiva “ Prodigi”. Fino all’anno scorso ho creato pigotte perché mia nipote mi telefonava da Bari e quando è venuta a Tito ho fatto per lei tante pigotte. Mi ha fatto tanto piacere, frequentando l’associazione “ Donne 99 “ , continuare a dare il mio contributo e ricordo sempre con piacere che il mio primo anno d’insegnamento a Tito nel 1983/84 abbiamo fatto una mostra di pigotte. Tutte le mamme ci diedero una mano. Il laboratorio delle pigotte ha successo perché nasce una gara tra le partecipanti “Ognuno cerca di fare la pigotta più bella, ci mette del suo “. Ricordo che anche le famiglie con meno risorse contribuivano con quello che potevano.

Mi chiamo Giovanna Giosa e ho conosciuto l’UNICEF quando andavo a scuola, a dieci anni perché la mia insegnante ci ha raccontato dei bambini in Africa e Asia che avevano bisogno d’aiuto. E allora tutti quanti insieme noi bambini, invece di andare a comperare un cioccolatino, raccoglievamo dei soldini e l’insegnante poi li mandava all’UNICEF. A noi faceva piacere contribuire perché la maestra ci spiegava perché dovevamo farlo. Io ora non faccio le pigotte ma contribuisco volentieri comprando i gadget, partecipo alla tombolata per l’UNICEF organizzata dall’associazione. Stiamo insieme e facciamo del bene.

Io sono Giovanna Barbaro e ho conosciuto l’UNICEF nel 1997/98 a scuola quando ho preparato dei “lavoretti”, dei portacenere realizzati in ferro battuto nella fabbrica di mio zio e che poi, confezionati con delle caramelle, che abbiamo poi venduto e versato il denaro raccolto all’UNICEF. Quando frequentavo il primo anno della scuola media superiore a Potenza la mia professoressa di italiano ci ha fatto partecipare ad alcune iniziative dell’UNICEF. Ho continuato, poi, con l’Associazione “ Donne 99”.

Sono Lina De Bonis, maestra in pensione. La prima volta che ne ho sentito parlare è stato quando ho conosciuto la mia direttrice didattica Maria Schettini a Potenza, presidente regionale dell’UNICEF. Ricordo che la sede dell’associazione era al Centro Natascia e frequentavo l’associazione delle famiglie affidatarie “ Il Ponte”, che lì si riuniva in periodici incontri.A scuola siamo state coinvolte in varie iniziative. Un giorno, mia figlia Angela venne a casa e mi disse “ Mamma mi devi fare la pigotta” e io non sapevo nemmeno cosa fosse! Poi, però ne ho fatta una, l’ho mandata a scuola ed è stata adottata.Ne ho comprata una frequentando l’Unitre a Potenza ed è con me a casa. Poi ho partecipato a tutte le iniziative dell’Associazione come insegnante, coinvolgendo gli alunni che hanno sempre aderito con entusiasmo. Attualmente raccolgo fondi per l’UNICEF come socie dell’associazione “ Donne 99”.

Sono Faruolo Rosa e ho conosciuto l’UNICEF dopo gli anni 90, quando frequentavo qui a Tito la cooperativa “Insieme” che aveva organizzato un laboratorio delle pigotte per le persone anziane. Maria Giosa, presidente della cooperativa,per molti anni ci ha fatto fare le pigotte. Quasi tutte abbiamo sempre partecipato, sia dando un contributo per comprare le stoffe e quant’altro serviva e sia poi adottando le pigotte. A casa ne ho due e le conservo. Con l’Associazione “ Donne 99” ho partecipato anche io alle tombolate, lotterie.

Sono Carmela Laurino ho conosciuto l’UNICEF quando avevo otto, nove anni, grazie alla sensibilità e alla profondità di animo che aveva la mia insegnante che si chiamava Fifina ( Raffaella ) Palermo. A casa mia l’UNICEF ha trovato terreno molto fertile perchè amiamo i bambini: mio padre, mio fratello..Spesso abbiamo avuto riconoscimenti dall’UNICEF . Sempre nel nostro piccolo abbiamo partecipato. Una mia cugina ha sempre fatto pigotte bellissime per l’UNICEF.

Sono Angela Tornincasa e da bambina e da ragazza non ho conosciuto l’UNICEF perché vivevo in un collegio di suore e il loro interesse era verso il mondo missionario. L’UNICEF da ragazza l’ho conosciuta con la televisione. In verità non ho avuto un approccio immediato, anche se ho sempre fatto donazioni con i conto corrente che arrivavano in casa con opuscoli. Ho conosciuto l’UNICEF grazie a mia madre Rosa Faruolo che ha frequentato la cooperativa “ Insieme”. E poi con l’associazione “ Donne 99” con le lotterie. Mi fido dell’UNICEF per quello che fa per i bambini, per i rifugiati.

Sono Rosa Salvia e negli anni 70 nel mio negozio di abbigliamento, maglieria, quando venivano dei volontari dell’UNICEF davo il mio contributo, anche se non ho potuto accettare la proposta di diventare volontaria perché ero troppo impegnata con la famiglia e il negozio.Negli anni 90, quando ho fatto volontariato in ospedale con l’ABIO ho collaborato con una collega che era dell’UNICEF. Con le mie amiche dell’associazione oggi collaboro e mia figlia Anna Maria Sapienza ha fatto all?UNICEF due grosse donazioni. Quando ho chiuso il negozio copriletti, biancheria, lenzuola sono diventati i premi di una lotteria il cui ricavato è stato interamente devoluto all’UNICEF.

Sono Angelina Scopa e tanti anni fa delle mamme molto giovani avevano i figli che a scuola dovevano fare le pigotte e le ho fatte quasi tutte io, circa 20, 25 pigotte. Con la macchina da cucire le ho riempite, ho cucito i capelli, le ho aggiustate, anche se le mamme hanno detto che le avevano fatte loro. E nel corso degli anni, quando hanno chiesto il mio aiuto, ho sempre collaborato, alle tombolate..per tutte le iniziative.

Sono Cinzia Ricciardi ho conosciuto l’UNICEF quando i miei figli hanno cominciato a frequentare la scuola negli anni 80 e ho sempre contribuito volentieri con i miei tre figli e adesso da quattro anni sono con l’associazione e faccio sempre la mia parte.

Sono Lucia Noschese e ho conosciuto l’UNICEF quando mia nipote Maria Grazia andava all’asilo. Un giorno mi ha chiesto aiuto per fare una pigotte e abbiamo lavorato insieme. Io sono sarta e credo che sia venuta bene. E’ una cosa bella aiutare l’UNICEF.

Io Angela Oliveto ho conosciuto l’UNICEF nel 1984, quando insegnavo alla scuola media e la professoressa Gelsomina Preziuso, volontaria UNICEF ci ha coinvolto moltissimo.Facevamo nel pomeriggio il laboratorio delle pigotte. Mi fido dell’UNICEF, anche se oggi spesso sentiamo alla televisione parlare male di queste associazioni : ” Chi ruba a destra, chi ruba a sinistra..Credo che l’UNICEF sia l’associazione più seria.

Sono Laurino Carmela e ho conosciuto l’UNICEF nei primi anni 70 quando andavo a scuola e la maestra ci faceva fare la raccolta dei soldini, credo in quarta, quinta elementare. Successivamente ho fatto sempre la mia parte, e con i miei figli quando andavano scuola e infine con i miei nipoti ho fatto due pigotte nei primi anni del duemila. Tre generazioni con l’UNICEF.

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Mario Coviello
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Written by Mario Coviello

Dirigente Scolastico in pensione e Presidente del Comitato Provinciale di Potenza dell’Unicef. Racconto quello che faccio e che vedo. Leggo passeggiando.

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