Raccontare storie per costruire ponti.Fratellanza e sorellanza.10.
Carmela Laurino racconta:
4 min readOct 3, 2022
“Volevo a tutti i costi una sorellina..”
MI PRESENTO: MI CHIAMO CARMELINA ED HO 63 ANNI. SONO NATA A TITO SCALO, DA DUE MERAVIGLIOSI GIOVANI, MIO PADRE GERARDO AVEVA 26 ANNI E MIA MADRE NE AVEVA SOLO 19. FINO AD OTTO ANNI SONO STATA LA LORO UNICA FIGLIA. ERO UNA VIVACE BAMBINA ALLA QUALE NON PIACEVA ASSOLUTAMENTE STARE DA SOLA. ERO CIRCONDATA DA BAMBINI CHE AVEVANO FRATELLI E SORELLE E IO SOFFRIVO MOLTO AD ESSERE SOLA. AVEVO TUTTO CIÒ CHE POTEVO DESIDERARE: AFFETTO, GIOCHI, VESTITI, DOLCIUMI ED OGNI BEN DI DIO…
I MIEI DA TITO PAESE SI ERANO TRASFERITI ALLO SCALO ED AVEVANO APERTO UN TABACCHINO EMPORIO (come erano a quei tempi) …NON SO SE SIA STATA LA FORTUNA O LA LORO GRAN BUONA VOLONTÀ, MA IL LAVORO NON MANCAVA, ANZI CI VOLEVA ANCHE LA MANO DEI MIEI NONNI, SIA NEL NEGOZIO SIA PER CUSTODIRE ME.. SARÀ STATO PER QUESTO CHE HO AVUTO UN RAPPORTO UNICO CON LA MIA NONNA MATERNA DELLA CUI PRESENZA HO GODUTO FINO AI 35 ANNI. GLI AFFARI ANDAVANO BENE E PER MIA MADRE IL LAVORO DIVENNE IL SUO PRIMO “FIGLIO”.
QUINDI A ME L’ UNICA COSA CHE MI MANCAVA TERRIBILMENTE ERA UNA SORELLA O UN FRATELLO. ANCHE LA MIA MITICA MAESTRA LA “SIGNORINA FIFINA”, LA MATTINA NELLE INTENZIONI DI PREGHIERA, AFFIDAVA A DIO LA MIA INSISTENTE RICHIESTA.NEL FRATTEMPO IO PEREGRINAVO NELLE CASE DEI NOSTRI VICINI CHE ERANO RICCHE DI RAGAZZI. RICORDO, IN PARTICOLARE E CON AFFETTO, L’ UMILE CASA DELLA BIDELLA DOVE IL POMERIGGIO (CON LA MIA MERENDA) MI DIVERTIVO UN MONDO CON I SUOI TRE FIGLI.
MA NEL CUORE E NEI MIEI PENSIERI AVEVO SEMPRE IL DESIDERIO DI UNA SORELLA E ASSILLAVO SEMPRE MIA MADRE , ALLA QUALE RIMPROVERAVO IL FATTO CHE LEI CE L’AVESSE.NON SO COSA MI PASSASSE PER LA TESTA MA ERO CONVINTA CHE LA COLPA FOSSE DI MIA MADRE E NON DI PAPÀ. VOLEVO INOLTRE SEMPRE STARE DA MIA ZIA LUCIA CHE DI FIGLI NE AVEVA QUATTRO.
FINALMENTE NEL ’67 QUANDO IO AVEVO OTTO ANNI NACQUE IL TANTO DESIDERATO FRATELLO, NON VOGLIO NEMMENO DIRVI LA GIOIA. PERÒ, BEN PRESTO AHIMÈ MI RESI CONTO CHE QUEL FRATELLO ERA UN PESO, SÌ UN PESO, PERCHÉ ESSENDO IO GIÀ GRANDICELLA, SPESSO ME LO AFFIDAVANO E IN POCO TEMPO CAPII CHE NEI SUOI RIGUARDI PIÙ CHE UN AMORE FRATERNO AVREI SVILUPPATO UN AMORE “MATERNO” E DI PROTEZIONE.
È STATA LA MIA GIOIA E SCHERZOSAMENTE ANCHE LA MIA CROCE. ESSERE FRATELLI DOVREBBE PORTARE IN SÉ TANTE OPPORTUNITÀ: CRESCERE INSIEME, ESSERE COMPLICI, LITIGARE… QUANDO LA DIFFERENZA DI ETÀ È TANTA QUESTE COSE VENGONO A MANCARE.
IO E MIO FRATELLO MICHELE CI VOGLIAMO MOLTO BENE, SIAMO UN PO’ DIVERSI CARATTERIALMENTE MA UNITI. LA NOSTRA NON È STATA UNA FRATELLANZA COME LA SOGNAVO, QUELLA CHE SI LEGGE SOLO NELLE FAVOLE, MA UGUALMENTE BELLA. DIFFICILMENTE LITIGHIAMO ANCHE SE DA ADULTI ABBIAMO CONDIVISO TANTI ANNI INSIEME ANCHE NEL LAVORO: TUTTI I GIORNI GLI DAVO VOLENTIERI UNA MANO NELLA SUA RICEVITORIA-TABACCHI.
NON STO QUI A RACCONTARE LE SUE MARACHELLE PERCHÉ NON BASTEREBBE UN LIBRO… VOGLIO MOLTO BENE A LUI E ALLA BELLA FAMIGLIA CHE HA FORMATO INSIEME A SUA MOGLIE ENZA.
DA RAGAZZA E DA ADULTA HO CERCATO LA SORELLANZA NELLE MIE CUGINE E NELLE MIE AMICHE, FORTUNATAMENTE SONO STATA CORRISPOSTA E LO SONO ANCORA. VA ANCHE RACCONTATO DI UNA GRANDE AMICIZIA, SENZA LIMITI, QUELLA CON LA MIA SORELLA PER SCELTA (CLARA), LA VITA CI HA MESSO DAVANTI A MILLE EVENTI VISSUTI INSIEME, SIA BELLI CHE BRUTTI.
QUESTO RICORDARE È MOLTO BELLO PERCHÉ È COME FARE UN VIAGGIO DENTRO NOI STESSE. CONCLUDO CON UNA FRASE LETTA DA QUALCHE PARTE MA CHE BEN RISPECCHIA IL MIO PENSIERO: “SE VUOI VEDERE UN BAMBINO FELICE DAGLI UN FRATELLO, SE VUOI VEDERE UN BAMBINO MOLTO FELICE DAGLI UN SACCO DI FRATELLI”.
Tito 5 ottobre 2022
