Raccontare storie per costruire ponti. Fratellanza e sorellanza. 13.
Vittoria Dellacasa racconta.
Sono Vittoria Dellacasa,ho 67 anni.I miei genitori sono Giovanni Dellacasa e Maria Manassero. Sono nata a Moncalieri (To), e lì ho vissuto fino a ventitré anni.In Basilicata ho vissuto e lavorato per 42 anni e ora da due anni vivo in Calabria.Conservo l’appartenenza all’associazione Donne 99 di Tito anche a distanza perché mi sento legata alle socie da un senso di “sorellanza”,specialmente con quelle con cui ho condiviso un percorso culturale e professionale.
Sono la primogenita di tre sorelle e un fratello.Io sono la sorella “lontana” fisicamente, ma mai col cuore.Siamo molto uniti,c’è molto rispetto tra noi anche con i rispettivi consorti.Andare d’accordo e’ una fortuna ma è soprattutto frutto dell’educazione ricevuta dai nostri genitori,onesti,mai avidi e di indole pacifica.La differenza di età tra noi sorelle è di circa tre anni l’una dall’altra,per questo abbiamo avuto l’opportunità di giocare molto insieme.
Mio fratello Aldo è nato dopo cinque anni dalla terza sorella e con lui ho avuto più un rapporto di mamma e figlio anche se intercorrono tra noi solo undici anni .Da piccole giocavamo soprattutto all’aperto. Quando era estate,mio padre acquistava qualche metro cubo di sabbia,creava una sabbionaia nel cortile e lì,inconsapevoli, abbiamo fatto manipolazione,psicomotricità,semine,esperimenti.In fondo all’aia c’era un noccioleto e mia nonna aveva predisposto una panca all’interno di un nocciolo molto ramificato e lì era la nostra casa-gioco.
Insieme,noi tre sorelle avevamo scavato una buca che era diventata il nostro gabinetto per la pipì: non dovevamo perdere tempo per andare al bagno.Una lamiera che delimitava il pollaio era diventata una lavagna su cui scrivere con dei gessetti.Il cavalletto,usato da mio padre per appoggiare i tronchi da segare a mano per farne legna da ardere,è diventato per noi un dondolo quando lo abbiamo appoggiato sopra un lungo asse.Prima di cena,nostra mamma ci faceva il bagno nelle tinozze di zinco con l’acqua messa a scaldare al sole.
Mia sorella Paola aveva ed ha un carattere più simile al mio,andavamo d’accordo,eravamo accomodanti a vicenda.Invece Anna,la più piccola era terribile.Era molto vivace,voleva sempre decidere lei e se non otteneva ciò che voleva ci picchiava tenendo testa ad entrambe.E’ cresciuta con questo caratterino.Mio fratello Aldo è stato accudito da me dopo il tempo che trascorrevo a scuola.Mia mamma me lo affidava quando lei doveva coltivare l’orto o doveva cucire i vestitini per noi,dai pigiami agli abiti. Lo coccolavo molto e lui era molto tranquillo.
Negli anni ’70 la mia famiglia ha accolto in affido famigliare un bambino di 7 anni,Manfredo.Era diventato il compagno di giochi di mio fratello, che era quasi suo coetaneo.Eravamo disposti ad adottarlo, ma per qualche motivo burocratico, venne inserito in un’altra famiglia.Non ho mai più saputo nulla di lui e me ne rammarico.
Ora che siamo tutti “grandi” continuiamo a volerci bene,chi può si incontra,io un po’ meno per via della distanza, ma ci telefoniamo e scambiamo messaggi .
Quando il notaio ci ha radunati con nostra mamma per l’eredità di nostro padre,si è complimentato per il legame che ci univa,sottolineando che raramente gli capitavano casi in cui nessuno aveva da ridire o litigare.
Ai miei figli non raccomando altro :”Rispettatevi sempre anche con le vostre diversità di carattere e di opinioni,vogliatevi bene,siete fratelli “.
Sul biglietto che accompagna questo sasso c’è scritto:
Cari Aldo,Paola e Vittoria,qualche giorno fa passando per caso in strada…ho visto la nostra vecchia casa demolita.Ho preso una pietra di ricordo per ciascuno di noi.
Ecco,la casa è crollata e mi ha fatto un po’ effetto.Ma questa pietra voglio che sia il simbolo di un legame affettuoso tra di noi che non crollerà mai perché, sulle fondamenta del bene che ci hanno insegnato i nostri genitori, si sono costruiti i nostri momenti più belli che dureranno per sempre.
Con affetto e allegria,Anna,la sorella terribile.
Tito 9 ottobre 2022.