Raccontare storie per costruire ponti. Fratellanza e sorellanza. 7.
Maria Carmela Iacovino dell’Associazione “ Donne 99” racconta.
“Non sono mai stata figlia, sempre mamma .”
Sono Maria Carmela Iacovino. Sono nata a Castelsaraceno nel 1957 , ho 65 anni e abito a Tito da trenta anni. Sono la seconda di cinque figli, la figlia femmina più grande. Fino ai miei sette anni siamo stati io e mio fratello Felice, nato nel 1955. Nel 64 è nato Carmine, nel 68 Ornella, e nel 70 Romina ( visto quanti cantanti ho in casa..).Fino a sette anni sono stata unica figlia femmina..tante nocche..tutta bella..Da quando è nato Carmine ho cominciato ad occuparmi di mio fratello perché i miei genitori erano contadini ed andavano a lavorare in una campagna lontana da Castelsaraceno. Lasciavamo mio fratello da mia nonna. Quando tornavo a casa da scuola mia nonna già me lo faceva trovare vicino alla porta..” Portati il bambino perché non ce la faccio più..”. Carmine da piccolo era tanto pesante che una volta, stanca di tenerlo sempre in braccio, lo buttai addirittura nelle ortiche. Lui è ancora oggi il mio coccolone.Poi sono nate le altre due femmine, sono andata a scuola fino alla terza media e poi non ho potuto più studiare perché i piccoli da badare erano tre.
Dovevo cucinare, cambiare i pannolini. D’estate ce ne andavamo a vivere in campagna per quasi un mese per la mietitura.Mia mamma non si poteva ritirare in paese perché dovevano lavorare col fresco sia la mattina che la sera.E io stavo sempre con mio fratello e le mie sorelle.
Con mio fratello grande, quando eravamo soli io e lui, ci davamo tante botte che non vi so descrivere. Appena mia mamma ci lasciava soli litigavamo, litigavamo di brutto. Felice si sentiva più grande ed era autoritario…” Dove sono le calze ? , il pantalone !!!!…”.
Da grandi siamo stati una famiglia invidiabile: cinque figli uniti, uniti, uniti. Non abbiamo mai litigato, né con le mogli, né con i mariti. Non c’è mai stato il figlio di quello..di quell’altra. I nipoti sono tutti uguali in casa mia.
I miei fratelli e le mie sorelle mi hanno visto sempre come una mamma.Il primo fratello è morto quattro anni fa e io per il dolore ho perso la memoria.Sono stata ricoverata in ospedale. Due anni fa è morta mia sorella Ornella, undici anni più piccola di me, e per me è morta una figlia..non una sorella.
Adesso stiamo crescendo i suoi figli, due gemelli. Io non sono stata mai figlia, sono stata sempre mamma da quando sono nata. Figlia non mi ricordo che sono stata. Anche perché mia mamma ha avuto un ictus a quarantotto anni e io ne avevo venti e ho fatto di tutto..impastato il pane..tutto..
E ho pure lavorato, oltre che badare alla famiglia. E ora sono stanca, sono stanca proprio. Però è bello perché ho una famiglia meravigliosa. I miei fratelli e mia sorella mi sono riconoscenti e ancora oggi, quando dobbiamo fare una cosa, ci riuniamo…..si parla. I figli, i cugini vanno d’accordo, organizzano le vacanze insieme. A Castelsaraceno ci invidiano perché siamo molto uniti. Mia sorella abita lì, mio fratello a San Chirico Raparo, che dista da Castelsaraceno come Tito scalo da Tito.
Io un mese all’anno torno al mio paese. Ho comperato una piccola casa nel centro storico quando lavoravo lì con la comunità montana e vivevo in quella casa con la mia famiglia. Quando torno in paese tutti i giorni mi vengono a chiamare e mi affaccio al balcone per parlare con loro. E quando sono qui a Tito ci telefoniamo tutti i giorni. Prima di venire in biblioteca per l’incontro di oggi ho parlato con mia sorella Romina.
Tito 29 settembre 2022