Raccontare storie per costruire ponti.Innamoramento e amore. (21)
Pina Chiurazzi: un amore che dura da cinquanta anni.
Nella camiceria Petilli a Potenza sboccia l’amore.
“ Sono Pina Chiurazzi e ho vissuto, fino all’età di 15 anni, a Sant’Arcangelo; poi mi sono trasferita a Potenza con la mia famiglia: i miei genitori, tre fratelli e una sorellina piccola di due anni. Ero la più grande.A Potenza ci dovevamo fermare solo per pochi mesi per tornare poi a Sant’Arcangelo.
Nel frattempo ho conosciuto il mio futuro marito Aldo perché lavoravo nella camiceria Petilli, grazie ad una persona che mio padre conosceva.Eravamo ottanta ragazze e quattro maschi e tra questi Aldo, “ il galletto”. Era bello, bello con tanti riccioli biondi e gli occhi celesti. Ogni ragazza che passava vicino a questo signorino veniva presa in giro : le gambe storte…troppo magra….un po’ troppo grassa…..
Un giorno mi stancai e dissi alla mia amica Teresa “Questo lo sistemo io. E’ mai possibile che ha da dire su tutte le ragazze ? ” Aldo, in verità non mi aveva mai calcolato, mai mi aveva detto qualcosa. Passai vicino a lui e gli dissi “ E’ inutile che guardi perché non c’è niente né da guardare, né da dire, né da fare…”
Ha fatto finta di nulla e io, il giorno dopo, feci un cartello con un suo disegno con i capelli ricci, ricci, e la scritta: “ Così ti vede Walter Molino “( famoso disegnatore. autore delle copertine della “Domenica del Corriere”) e lo attaccai al parabrezza della sua macchina.
Un fidanzamento molto contrastato.
Da quel giorno sbocciò l’amore. Subito volle venire a casa.Mio padre voleva tornare a Sant’Arcangelo ed era contrario al fidanzamento. Avevo paura che per questo motivo mi volesse anche togliere dal lavoro, che mi piaceva e rendeva indipendente.
Aldo aveva 19 anni, aveva finito da poco il militare e anche la sua famiglia era contraria al matrimonio perché in casa aveva due sorelle più grandi che non erano ancora sposate.
Ci siamo fidanzati così… E’ andata avanti per sei sette mesi….una volta veniva..una volta non veniva.. Non potevo uscire per incontrarlo perché ero obbligata a portare con me i fratelli e la mia sorellina .Per incontrarlo, mettevo l’orologio di casa avanti per avere così un poco di tempo per parlare con lui, prima dell’inizio del lavoro in camiceria. Il problema però era la sera perché facevo sempre troppo tardi e la mia famiglia si lamentava con me.
Sono riuscita a tirare avanti per sette, otto mesi, poi ci siamo lasciati per un poco.Per un paio di mesi sono andata a Roma dalla famiglia di mio padre. Al ritorno siamo tornati insieme.
Il primo bacio l’ho avuto dopo sette, otto mesi di fidanzamento, a casa di mia cugina Italia, durante la festa per il battesimo della figlia.Con me c’era mia sorella: siamo entrati in una stanza, c’erano dei quadri. Aldo appoggiò lieve la mano sulla mia spalla e mi diede un bacio. Subito cercai di convincere la viperetta di mia sorella a non dire niente in casa, “l’accucciolai”, e per quella sera tutto andò bene. La sera dopo dimenticai “lo sbaglio” e mio padre seppe subito tutto perché mia sorella non vedeva l’ora e tornò a insistere che lo dovevo lasciare.
Con il passare del tempo mio padre si era un poco rassegnato. Andammo per la prima volta insieme a Sant’Arcangelo alla festa di San Rocco: io davanti con Aldo e dietro papà, mamma, con tutti i miei fratelli.Appena il mio fidanzato mi ha toccato il braccio mi è arrivato un pizzicotto. Mi sono girata, era mia madre: “ Leva il braccio figlia mia che la gente parla..”.
Il fidanzamento è durato un anno e mezzo e sposarmi è stata una “lotta”. Con la famiglia ci siamo stabiliti definitivamente a Potenza perché io ero fidanzata,e i miei fratelli frequentavano le scuole. Sia il mio fidanzato che mio padre volevano subito il matrimonio.
Una sposa nervosa che non tocca cibo
Mi sono sposata a 18 anni. Il matrimonio per me è stata una cosa bellissima perché io sposavo un “principe”. Aldo mi è stato sempre fedele, fra poco festeggeremo cinquanta anni di matrimonio, e fino ad ora problemi non me ne ha dati, anche se è sempre molto bello.
Mi sono sposata a Potenza e la festa l’ho fatta a Tito ,nel cinema al castello . La sera prima del matrimonio ho dormito da mia cognata. La mattina dopo mi sono vestita a casa mia e mi sono sposata nella chiesa di Sant’Anna a Potenza.
Gli invitati erano 150 e il pranzo lo ha preparato la famiglia Spera. Il menu’: pastasciutta, coscia di pollo( si usava molto), carne al sugo e i dolci che facevano qui a Tito.
Io non ho mangiato niente, sono stata seduta una giornata intera : ero molto timida, con quei boccoli, un cappello enorme che ho lasciato sempre in testa (… lo conservo ancora..), le scarpe bianche alte “per essere all’altezza “ dello sposo . Mio marito era molto più sciolto e intratteneva gli invitati.
Mio marito mi fa stare bene.
Ho sempre amato mio marito e lo amo,mi fa star bene sempre. Per me è sempre stato marito, amico…di tutto e di più. Ma, come vi ho già raccontato, appena sposati è cominciata la tragedia perché non sapevo fare niente. Non sapevo cucinare e Aldo mi è stato sempre accanto, mi ha sostenuta, incoraggiata. Mi sono in messa in gioco e oggi con la mia famiglia affitto camere e nel mio ristorante cucino anche per 120 persone a Marina di Ginosa .
Mio marito è calmo, tranquillo , io sono un poco terremoto.Nei nostri cinquanta anni di vita insieme mi ha accontentato sempre.Non abbiamo viaggiato molto perché non ce lo potevamo permettere.
Ho avuto due bambini Michele e Carmine Coronato e Aldo ha sempre fatto di tutto è molto bravo con le mani. Quando non riesce a dormire la notte si alza e si mette a lavorare.
L’estate a Marina di Ginosa.
Abbiamo un locale enorme a Marina di Ginosa , l’ha costruito lui. Abbiamo comperato le mura e lui ha fatto di tutto e di più, dalle ringhiere..di tutto. Aldo non ha mai amato la piazza, non amava andare in giro : casa, famiglia e lavoro. Io oggi sono qui a Tito perché assisto mio padre ultranovantenne che ha bisogno di me. Mio marito con i miei due figli è a Ginosa perché domenica riapriamo, inizia l’estate 2022.
Tito 29 maggio 2022.