Raccontare storie per costruire ponti.Innamoramento e amore. (27).
Filomena Coronato : “ Dopo la sua partenza, Michele cominciò a scrivermi lunghe lettere. Io le aspettavo con tanta ansia e sentivo che lui mi mancava…”
Sono Filomena Coronato, ho 73 anni e l’anno prossimo, se Dio vorrà, festeggerò cinquanta anni di matrimonio.Mio marito è stato il mio primo amore. Michele è del mio stesso paese e, anche se non ci frequentavamo molto,alcune volte ci trovavamo a ballare insieme in qualche casa di amici comuni. Qui si metteva un disco sul giradischi e si trascorreva qualche mezz’ora fra amici. All’età di 18 anni è partito per diventare finanziere e non ci siamo più visti, anche perché precedentemente frequentava un’altra ragazza. Nel frattempo andavo a scuola al magistrale e frequentavo una mia amica Teresa il cui cugino era partito con Michele. Spesso questa mia amica mi parlava di Michele di cui si era innamorata. Lei scriveva spesso a questo cugino affinché potesse dire una buona parola e convincerlo a fidanzarsi con lei, ma il mio futuro marito non le rispondeva mai.
Io intanto trascorrevo i miei giorni spensierati con le amiche e in quel periodo c’erano parecchi ragazzi che mi facevano la corte. ma non davo loro retta perché pensavo che il mio primo amore sarebbe stato per tutta la vita.
Dopo circa due anni, un giorno, uscendo da scuola, trovai Michele ad aspettarmi. Appena lo vidi gli dissi “ Aspetti Teresa, la mia amica..?” . Mi rispose “ Aspetto te, se vuoi puoi tornare a Tito con me, ho la macchina parcheggiata qui vicino “. In quel momento rimasi meravigliata delle sue parole e gli risposi che io passaggi in macchina non li accettavo da nessuno e che sarei tornata a casa con il pullman. Michele prese la macchina e andò via.
Quando salii sul pullman trovai lui dentro che mi aveva conservato un posto libero accanto al suo. A dire il vero la cosa non mi dispiaceva, però me ne stavo sulle mie. Dopo alcuni giorni a Tito c’era la festa di Sant’Antonio. Una sera, mentre passeggiavo con la mia amica Maria Luisa,che era fidanzata con il cugino di Michele, proprio lui si avvicinò. Aveva un vestito azzurrino molto elegante e si dichiarò. Io gli risposi che studiavo e che, per il momento, dovevo pensarci.
Trascorse le feste, Michele doveva tornare a Trieste dove lavorava. Spesso io andavo a casa di mia nonna Rosina che abitava in piazza. La sera prima della sua partenza, vedendomi al balcone, mi fece cenno di scendere per salutarmi. Io, anche se volevo scendere, dissi di no perché, conoscendo mia nonna “carabiniere” e mio zio “generale”, ero sicura che mi avrebbero fatto una scenata.
Ecco che, dopo pochi minuti fu lui a salire a casa di mia nonna e tutti approvarono la cosa.Dopo la partenza, Michele cominciò a scrivermi lunghe lettere. Io le aspettavo con tanta ansia e sentivo che mi mancava.
Quando arrivò il Natale venne di nuovo a Tito e una sera, insieme al suo amico Alfredo, venne a conoscere i miei genitori e dal quel giorno non ci siamo più lasciati. Siamo stati fidanzati sei lunghi anni. Ci frequentavamo poco, solo durante le sue ferie. Quei pochi giorni che stavamo insieme erano bellissimi, però passavano in un attimo.
Un giorno mia zia Sisina mi disse : “ Figlia mia devi aspettare sei anni, chi te la fa fare a legarti con lui ? Le risposi: “ Cara zia, sto benissimo a casa mia, sono figlia unica, non mi manca nulla, aspetterò perché Michele mi piace.” Era un ragazzo dal carattere allegro e simpatico. Alcune persone mi dicevano anche che era un donnaiolo, ma a qualche persona rispondevo dicendo che con me non sarebbe stato così.
Ricordo le lunghe lettere scritte e le attese delle sue telefonate al telefono pubblico. Qui si attendeva per ore e ore solo per dirsi qualche parola.
Il 13 ottobre 1973 ci siamo sposati e abbiamo fatto una bellissima festa a Muro Lucano al ristorante “ Le colline “ e poi siamo andati ad abitare a Roma perché mio marito aveva avuto lì il trasferimento. A Roma ho insegnato ed è nata la mia unica figlia Giusy. Ricordo la vita di città, era una vita frenetica, ma a me piaceva tanto. Poi abbiamo deciso di tornare a Tito perché, essendo io figlia unica, mi dispiaceva per i miei genitori che erano soli. E poi anche per il lavoro di mio marito : in quel periodo, per la morte di Aldo Moro, non si capiva niente. Tutti i giorni cortei, sparatorie, per cui eravamo preoccupati e abbiamo deciso di rientrare al paesello.
Durante la nostra vita insieme ci siamo sostenuti a vicenda, cercando di cedere un po’ l’uno, un po’ l’altra e arrivando sempre a trovare un accordo. Michele mi ha aiutata tanto, specialmente quando Giusy era piccola. Abbiamo creato una bella famiglia dove regnava sempre l’amore, cercando sempre di essere un buon esempio per nostra figlia, che ora abita a Bari.
Siamo nonni e abbiamo una nipotina, l’unica, bellissima Alessia e siamo molto fieri e felici. Mio marito che è un tipo allegro a volte mi canta questi versi : “ Sono passati cinquant’anni e cinquanta primavere / ma io ti amo più di allora / ad ogni sorgere del sole..”. Anch’io ho sempre voluto tanto bene a Michele che per me è tutto. Posso affermare con certezza di aver trovato l’uomo giusto della mia vita. “
Tito 9 giugno 2022.