Raccontare storie per costruire ponti. Innamoramento e amore. (28 )
Luisa Salvia : “ Galeotte furono le macchine a scontro della festa di San Gerardo…”
“ Sono Luisa Salvia,e mi accingo a condividere la mia storia d’ amore che mi portò al matrimonio con Antonio Santarsiero . Era il lontano 1968,andavo a scuola a Potenza,e ogni mattina da Piazza 18 Agosto salivamo le scale fino in via Pretoria,poi scendevamo da porta S. Giovanni e ognuno andava verso la propria scuola. Io andavo alla scuola magistrale,molti ragazzi di Tito andavano al Geometra o all’ ITIS,insomma un bel gruppo. Un giorno di quell’ anno,uscimmo prima da scuola,e una mia amica mi disse che avrebbe incontrato il suo fidanzato per andare a rione Verderuolo dove c’ erano le macchine a scontro,e altre giostre installate per la festa di S Gerardo. Invito’ me e altre due ad andare con lei e quando arrivammo incontrammo anche altri amici del fidanzato. Galeotte furono quelle macchine a scontro perché Antonio cominciò a fare giri sulle macchine sempre con me.
Non mi attirava nulla di lui,ma da quel giorno scendevamo a scuola sempre insieme perché lui frequentava l’ ITIS. Fece gli esami di stato,e partì per militare, mentre io dovevo frequentare l’ ultimo anno. La scintilla intanto era scattata,stavamo bene insieme,ogni scusa era buona per incontrarci ed io inventavo lezioni pomeridiane,ore di educazione fisica e rimanevo fino a sera a Potenza perché lui abitava a Potenza.
Da militare furono più i certificati medici,doppi esami di stato per prendere un altro diploma che i giorni realmente fatti da militare, ed io gioivo di quell’ amore vero,nuovo. Sensazioni mai provate,serate al chiaro di luna,ore e ore a raccontarci. I sogni,le aspirazioni,giuramenti per una vita insieme.
Passarono gli anni di un lungo fidanzamento: le famiglie si erano conosciute ma aspettavamo un lavoro che non arrivava , solo piccoli lavoretti,e poi un lavoro a Napoli per Antonio,mentre io cominciai ad insegnare nella scuola dell’ infanzia di Tito. Antonio arrivava ogni sabato e per quel tanto che era permesso,uscivamo,scoprivamo posti nuovi. Piccoli viaggi,tutto ci univa e ci emozionava. Finalmente ebbe un lavoro alla Regione di Matera e decidemmo di sposarci il 31 Luglio1976.
Preparativi,speranze e timori affinché tutto si avverasse ,e così avvenne questa unione che sarebbe stata per tutta la vita. Matrimonio bellissimo corredo scelto da me all’ultima moda,vestito comprato nella boutique di Firenze. Era l’epoca dei cappelli e io scelsi il più grande, a larghe falde con un grappolo di orchidee sul lato destro. Mia madre diceva sempre che costava più il cappello dell’ abito. Inoltre si usava anche,a fine serata,cambiarsi d’abito per la partenza per il viaggio di nozze,ed mi piacque molto un completo rosso con sandali e una borsa di pelle beige.
A sorpresa durante i balli dedicai a mio marito una canzone che era la nostra storia “ NA SERA E MAGGIO “. Tutti commossi,anche lo sposo,ed infatti è rimasto il nostro inno d’ amore.Partimmo la notte fra pianti e abbracci dei familiari,con una SIMCA colore Blue elettrico,senza itinerario. Il giorno dopo,da Pompei,verso la Calabria,Sicilia e Sardegna,sempre lungo la costa,fermandoci in località marine,ammirando luoghi di assoluta bellezza. La nave che ci portò dalla Sicilia alla Sardegna era di un’ eleganza mai vista,io sono stata con il mal di mare per tutta la notte, ma anche quello faceva parte del sogno bellissimo che stavo vivendo. In Sardegna ci lasciai un pezzo di cuore: la Costa Smeralda,Porto Cervo,tutto bellissimo,e non nego che pensando al ritorno piangevo di malinconia.
Il 2 luglio 1977 nacque Grazia Maria Teresa( oggi solo Grazia,il suo vero nome) e dopo 12 anni Francesco. Sono la luce dei miei occhi,la gioia più vera, più bella,come per tutti i genitori. Bilancio? Anche per il matrimonio erano tempi diversi: alti e bassi ma quel si,quel patto d’ amore aveva un altro significato; silenzi ,pianti,sogni non realizzati,gioie e dolori,ma che erano in conto. Nel cammino fatto insieme un bagaglio che ci accompagnerà per sempre,così come Dio decide per noi…e poi come dice il proverbio: Marito e Figli come Dio te li manda te li pigli. Apparteniamo A un’ altra generazione,quella che ha creduto e crede nei valori.
Tito 15 giugno 2022.