Raccontare storie per costruire ponti. Innamoramento e amore.(13)

Carmela Santopietro b) Amore : “ Quando mi sono sposata mi sono sentita libera…padrona della mia vita..”.

Mario Coviello
5 min readMay 15, 2022

Ho conosciuto mio marito due anni dopo il mio primo “fidanzato”, dovevo ancora fare sedici anni. Io mi sono sposata a sedici anni e mezzo. In sei mesi ci siamo conosciuti e sposati perché mio padre diceva sempre che le catene lunghe prima o poi si spezzano.

Io credo molto nel destino, nel Signore..credo che una cosa deve andare così e basta. Ho conosciuto mio marito tramite una persona di Tito, una persona che andava a Potenza a vendere roba paesana..uova, polli, galline…Aveva quest’uomo una grande amicizia con quelli che sono diventati i miei suoceri e che da Vincenzo si facevano portare l’agnello, il pollo, le uova.Mio marito aveva quasi ventiquattro anni. Ci sono otto anni e mezzo di differenza fra noi due. Il mio futuro marito litigava sempre con la mamma e ancora oggi lo fa. Mio suocero chiese di trovare per il figlio a Tito una brava ragazza, seria, di buona famiglia. Ai miei tempi, quando si superavano i venti anni si era quasi “zitelli”. Mio marito a ventiquattro anni era già grande.. Mio suocero diceva a Vincenzo ” Devi togliermi davanti questo figlio che mi dà un fastidio enorme perché litiga sempre con la mamma..”

E Vincenzo rispose “ Io conosco una bella ragazza, però il padre è serio, e poi la ragazza è piccola d’età. Mio suocero insisteva..” Tenta”, disse. Vincenzo “ l’ambasciatore” era cugino di una mia vicina di casa Lucia,commare di mia sorella, che mi voleva un bene pazzo. Lucia mi chiama..” Carmelina vieni qua che ti devo dire una cosa”. Andai e trovai quest’uomo.

Tito

Mio fratello grande aveva il bar in piazza e io crescevo il figlio di mio fratello perché anche sua moglie lavorava nel bar. Tutte le sere alle cinque, portavo il bambino a mia cognata al bar. Mio fratello non voleva che io entrassi nel suo locale( “ Lasc u criatur e vattenn “ ), perché c’erano gli uomini che dicevano le parolacce: Io ubbidivo e a mio nipote lo lasciavo davanti alla porta e dovevo scappare subito, mentre a me sarebbe piaciuto fermarmi un poco, vedere gente, respirare, perché “cenerentola” stava sempre in casa chiusa o sul terrazzo, quando faceva più caldo.

Vincenzo portò il mio futuro marito a Tito al bar e lui mi vide e disse subito che ero una bella ragazza e gli piacevo.Credeva che avessi diciotto, diciannove anni. Vincenzo mi disse “ Bella figliò c’è un ragazzo che ti ha visto e ti vuole conoscere..”. Risposi “ Quando mi ha visto se io non esco mai di casa..? “ Ti ha vista quando sei venuta al bar con tuo nipote, è di buona famiglia “. “ Non lo posso conoscere perché non mi fanno uscire”-risposi. E Vincenzo mi suggerì che mi dovevo fermare con mio nipote davanti alla latteria “ Tripaldi” e mi presentò mio marito.

Mio marito era bassino, ma era bellino, mi piaceva. Subito gli dissi che non lo potevo frequentare perché non uscivo mai. Mio marito mi rispose che se avevo piacere poteva subito venire a casa. Vincenzo fece “l’ambasciata” a mio padre , e ancora oggi, quando mi arrabbio con mio marito gli dico..” Maledizione a chi ti ha fatto venire a casa mia, tutta colpa di Vincenzo..”.

Mio padre rispose che non poteva frequentarmi in mezzo alla strada, se mi voleva, doveva venire in casa e basta. E una volta che entrava in casa, non potevo più dire che non lo volevo più. Me lo dovevo prendere..o sì o ..

Dopo quindici giorni mio marito venne in casa mia con i genitori e il fidanzamento diventò ufficiale. Ci siamo conosciuti nel mese di marzo e decisero che mi dovevo sposare a dicembre.Dopo un paio di mesi venne mio suocero e disse a mio padre ( naturalmente decidevano tutto loro..i grandi..non ci interpellavano nemmeno..) : “ Senti Luciano ma sai che ho pensato ? I ragazzi è meglio farli sposare con il caldo. A dicembre se viene una nevicata..Li vogliamo far sposare ad agosto ?”.

Al Cavallino Rosso (Potenza)

E mio padre rispose “ Vito tu con una mano e io con tutte e due “. Mi sembrò che mi cadesse una tegola in testa…” Ma come è possibile che mi sposo in agosto..? Ma, come sempre..zitta e muta.. Nel periodo di fidanzamento rubammo solo qualche bacio..qualche carezza. Addirittura una sera andai in macchina con il mio fidanzato a Potenza con Donato mio fratello grande, con il permesso di mia madre. Quando mio padre lo venne a sapere, mia madre rischiò di prendere due schiaffi perché si era permessa di mandare a Potenza i fidanzati insieme.

Ci sposammo a Potenza, al “ Cavallino rosso” che era a quei tempi il locale più lussuoso.Quando con mio marito mi sono trasferita a Potenza, io da segregata in casa, mi sono trovata a vivere con una famiglia molto aperta.Quando a Potenza ho visto mio marito che scherzava col padre e si prendevano in giro, fra me e me pensai. “ Madonna mia questo è un altro mondo, non è il mio, o sono sbagliati loro o siamo sbagliati noi “.

A Potenza ho avuto subito due bambine, la prima a diciannove anni, e poi ne ho avuto una terza e le ho cresciute da sola perché mia suocera non mi aiutava; da sola a Potenza, lontana dalla mia famiglia. Comunque io da quando mi sono sposata ho preso in mano la mia vita,mi sono sentita più libera. Con mio marito ci sono stati gli alti e i bassi come in tutte le coppie, però ringraziando Iddio sì, sono contenta di essermi sposata e di aver fatto con lui la vita che ho fatto.

Tito 9 maggio 2022.

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Mario Coviello
Mario Coviello

Written by Mario Coviello

Dirigente Scolastico in pensione e Presidente del Comitato Provinciale di Potenza dell’Unicef. Racconto quello che faccio e che vedo. Leggo passeggiando.

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