“Tunnicchje”di Assunta Finiguerra, interpretazione lucana di “ Le avventure di Pinocchio.”

La quinta della scuola primaria della scuola di San Fele recita in dialetto una storia immortale.

Mario Coviello
3 min readJun 8, 2022
La locandina.

Martedì 7 giugno, Marianna, Greta,Francesca, Luigi, Ines,Antonio,Gherarda, Daria Florentina, Ghizlane, Niccolò, Benedetta, hanno concluso la scuola primaria con la rappresentazione di “ Tunnicchje”, la trasposizione in dialetto sanfelese di Assunta Finiguerra de “ Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi. Con grande impegno e competenza le docenti della classe quinta Gerardina Petrino,Carmela Graziano, Maria Linda Gioiosa e Nunzia De Luca hanno portato avanti il progetto teatro valorizzando la poetessa di San Fele Assunta Finiguerra (1946–2009). La Finiguerra è autrice delle raccolte di poesie : “ Puozze Arrabbià”, Solije”, “ Tatemije” e di “Tunnicchje ,A poldele d’a Malonghe “, nelle quali ha raccontato il suo paese, il difficile rapporto con il padre, la “sorellanza” con amiche che l’hanno aiutata a realizzarsi come donna, poetessa, sarta, moglie e madre. E la poesia è stata il suo canto di atroce sofferenza perché Assunta è morta ancora giovane di cancro.

I protagonisti in scena.

Con un lavoro attento di trasposizione le insegnanti e Gerardina Petrino in particolare hanno guidato i piccoli nella scoperta della ricchezza del dialetto, e li hanno guidati ad imparare a memoria i dialoghi e a recitare le scene della storia.

E dopo un primo necessario momento di “ ambientamento”,le famiglie dei protagonisti, i docenti della scuola media che accoglieranno i protagonisti dello spettacolo a settembre, quelli della scuola dell’infanzia che li hanno educati per tre anni , e tutto il pubblico, hanno vissuto la storia del burattino di legno che vende l’abbecedario per assistere allo spettacolo di Mangiafuoco, si fa ingannare dal gatto e dalla volpe, non ascolta il grillo parlante e la fatina, diventa un asino nel paese dei balocchi, riesce a salvare il padre Geppetto dal ventre della balena.

E la storia in dialetto ha ritrovato sapori e atmosfere antiche anche perché accompagnata da musiche e da una scenografia semplice e curata.

Il pubblico, attento e partecipe, ha riso, si è emozionato ed ha applaudito i piccoli attori e le loro insegnanti. Al termine della rappresentazione l’amministrazione comunale e l’insegnante Maddalena Girardi, coordinatrice del plesso, hanno ringraziato i presenti, le insegnanti e i bambini per lo spettacolo.

Le insegnanti e i bambini.

Il presidente del Comitato provinciale UNICEF di Potenza Mario Coviello ha consegnato agli alunni il portachiavi della pigotta, e alla scuola di San Fele una pergamena di ringraziamento per quanto è stato fatto per la difesa dei diritti dei bambini di tutto il mondo.

San Fele 8 giugno 2022.

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Mario Coviello
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Written by Mario Coviello

Dirigente Scolastico in pensione e Presidente del Comitato Provinciale di Potenza dell’Unicef. Racconto quello che faccio e che vedo. Leggo passeggiando.

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