Un consiglio di lettura in questo tempo sospeso.
“ I leoni di Sicilia, la saga dei Florio” di Stefania Auci,Nord editrice.
In questo tempo sospeso, come tutti ho fatto fatica ad adattarmi alla reclusione forzata causata dal coronavirus. Fino a quando è stato possibile sono uscito, ho passeggiato nel bosco con i pesi,la panca dei picnic per gli addominali ( si fa per dire), ho scambiato qualche parola con le persone solo in coda per la spesa. Ho fatto anche una scorta di libri da leggere ma facebook, watsapp, i film in streaming, mi hanno preso e sono riuscito solo a cominciare un giallo di Fred Vargas che avevo comprato.
Andando a casa di una cara amica, anziana e sola, per prestargli “ La Mennulara” di Simonetta Agnello Hornby a sua volta ho potuto avere“ I leoni di Sicilia, la saga dei Florio” di Stefania Auci. Questo è un libro che corteggio da tempo( e non l’avevo comprato sperando nell’edizione economica )perchè parla di Palermo, della Sicilia, di una famiglia che ha lasciato il segno nella storia del sud del nostro paese. Avevo letto del romanzo le critiche, il successo nelle vendite, e seguito un servizio televisivo con un’intervista all’autrice. Stefania ci accompagna nei luoghi del romanzo: via dei Materessai, il teatro Massimo, il palazzo reale a Palermo e poi la tonnara di Favignana. Racconta il suo lungo lavoro di ricerca, la sua passione per la scrittura. Confida che ha un suo tempo del silenzio dalle quattro di mattina, il tempo della scrittura, fino alle 7,00 quando i figli adolescenti non la richiamano ai suoi doveri di madre per la colazione.
Stefania Auci è una docente di sostegno alle superiori e lavora in un quartiere difficile di Palermo.Per scrivere “ I leoni di Sicilia” ha impiegato tre anni e i ringraziamenti alle persone che l’hanno aiutata alle pagine 433–35 del romanzo sono una testimonianza fedele del suo certosino lavoro di ricerca.
“I leoni di Sicilia” è la storia della famiglia Florio dal 16 ottobre 1789 al settembre 1868 e in 423 pagine. Dopo il prologo i capitoli raccontano la capacità di due generazioni di calabresi di Bagnara Calabra, trapiantati a Palermo, che occupandosi prima di spezie e poi di seta, cortice, zolfo, pizzo, tonno, sabbia, da bottegai con tenacia, astuzia, lavoro instancabile sono capaci di diventare armatori e banchieri.
La storia della famiglia Florio è la storia della Sicilia e del sud durante le rivoluzioni del 182–21, del 1830–31, del 1848 e del 1860 di Garibaldi e dei Mille. E’ la storia dei Borboni e del popolo siciliano schiavo che si ribella. E’ la storia di Paolo che sposa Giuseppina e del fratello Ignazio che per tutta la vita amerà solo la sposa del fratello. E’ la storia di Vincenzo, figlio di Paolo che per tuta la vita amerà, a modo suo, una sola donna Giulia. Giulia è milanese, intelligente, capace di amare Vincenzo fino allo spasimo. Vincenzo che non la sposa se non quando gli dà, dopo due figlie femmine, Ignazio, il maschio, che può continuare la dinastia dei Florio.
E’ una storia di fratellanza, di amore tra marito e moglie, di legami difficili e tormentati di padri e madri coni figli. “ I leoni di Sicilia” ti cattura perchè racconta di uomini forti, intelligenti, astuti, implacabili : Paolo, Ignazio zio e Ignazio nipote. E’ il romanzo di due donne Giuseppina e Giulia, calabrese la prima che porterà con sè fino alla morte nella “cantara” il corredo da sposa, e Giulia, la milanese che resiste alla corte di Vincenzo, ombroso, prepotente, abituato a comandare e poi se ne innamora, tenendogli testa in una Palermo che la chiama “buttana”, perchè ha due figlie da un uomo che la mantiene e non lo sposa fino a quando non nasce il terzo, il maschio.
“ I leoni di Sicilia” vorresti che non finisse mai perchè questi uomini e queste donne, Palermo splendida e terribile, la scalata del potere dei Florio, gli intrighi, la loro capacità di capire i tempi e di anticiparli , la storia dell’Italia e del sud che conosci e si dipana in maniera avvincente, prendono e emozionano il lettore.
E poi conosci le spezie, la seta, il cortice, lo zolfo, il tonno, il marsala e ne senti il profumo, i colori, ne respiri la fatica, la passione, la bellezza, con una una scrittura piana, intrisa del dialetto siciliano antico e unico, una scrittura che ha il ritmo dei tempi e delle stagioni, del caldo, umido, freddo. Ha il suono del mortaio, delle macchine a vapore, a vela, dei brigantin. Una scrittura che respira il fruscio dei ricami e delle sete.
Stefania Auci sta scrivendo il secondo capitolo della saga dei Florio.
Ignazio nel 1866 ha sposato Giovanna d’Ondes Trigona e finalmente i Florio, da bottegai di Bagnara, mai palermitani e siciliani davvero, con il titolo nobiliare acquisito, avranno il potere politico, dopo quello economico.Giovanna ha dato alla luce in due anni due figli maschi a Ignazio, Vincenzo e Ignazio junior.Di loro aspettiamo le vicende.
La saga dei Florio continua.
Bella 27 marzo 2020